Una sfoglia sottile che avvolge un morbido ripieno a base di ricotta, erbette e formaggio grattuggiato. Il tutto arrotolato ai bordi nelle inconfondibili code.
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Al turtel (quand al capitta)/ l'è cme al libar ad la vitta", scriveva il poeta piacentino Valente Faustini celebrando, con giusta enfasi, le delizie dei tortelli piacentini con la coda in una poesia i cui versi proclamavano questo piatto degno di figurare “
in sla tàvla anca dal re”.
In realtà
i tortelli piacentini furono inventati per la tavola di un nobile signore: era il 1351 quando le cuoche del castello di Vigolzone crearono dei fagottini di pasta ripiena in onore di Francesco Petrarca, illustre ospite di Bernardo Anguissola, il feudatario dei Visconti che allora dominava sul borgo.
Ancora oggi i tortelli
sono preparati con la stessa ricetta, chiusi a mano uno ad uno e poi serviti in semplicità, solo con burro e parmigiano grattuggiato.
In stagione si possono accompagnare a un buon sugo di funghi porcini e pomodoro, anche se i puristi storcono il naso!
Dal 2006 i tortelli con la coda di Vigolzone sono un prodotto DE.CO.(Denominazione Comunale).
Un resoconto dettagliato della storia del tortello, ricco di aneddoti e riferimenti storici documentati si trova nel libro di Roberto Mori I Tortelli di Petrarca, pubblicato da Tip.le.co. con il sottotitolo “L'affascinante origine del più amato primo piatto piacentino”.
I tortelli con la coda sono
i protagonisti della Festa del Tortello, che ogni anno si svolge a Vigolzone il terzo weekend di luglio.
L’organizzazione, coordinata dalla Pro Loco, coinvolge l’intero paese per diversi mesi, il tempo necessario a preparare i tortelli da servire ai moltissimi golosi che affollano gli stand gastronomici durante la sagra.