I magli per la lavorazione del metallo
La lavorazione del metallo attraverso i magli è un’attività molto antica in Val Nure, ed è legata allo sfruttamento delle miniere di ferro dell’alta Val Nure avvenuto fin dal periodo di dominazione dei Visconti. Le produzioni dal 1336 riguardarono la lana, le pelli, le armi e i manufatti bellici, attività che contribuì a incrementare l'importanza del piacentino in questo settore. Il dazio della ferrarezza spettava alla camera ducale.
Dal 1574 dopo il passaggio sotto i Farnese, i Nicelli acquistarono le miniere e ne iniziarono lo sfruttamento sistematico. La zona delle miniere era detta la “Ferrea” e si diceva fosse ricca anche di metalli quali il rame, l’argento e l’oro. In realtà questi ultimi non furono mai trovati.
Per estrarre il ferro (in località Ferriere) era necessaria una grande quantità di legno e di carbone prodotti dai boschi dei monti vicini, mentre il trasporto veniva effettuato con i muli.
Magli del rame esistevano a Folignano e ad Albarola, mentre quelli del ferro erano presenti a Riva, a Ponte di Albarola e a Carmiano. Al maglio di Carmiano era annessa anche una piccola fabbrica d’armi. Qui si produceva soprattutto ferramenta grossa e chiodi, attività che si è conservata fino al 1900.