Che i vini piacentini fossero già apprezzati dagli antichi Romani è noto: in uno scritto Cicerone insinuava che il senatore Pisone, padre della moglie di Cesare Calpurnia, eccedesse nel concedersi grandi calici di vino “Placentia”.
Uno di questi calici d’argento (della capacità di circa 2 litri) fu casualmente rinvenuto nel 1878 sulla sponda piacentina del Po.
Durante i banchetti, il “Gutturnium”, così si chiamava il calice, veniva riempito di vino e i commensali, a turno, ne bevevano un sorso in segno di amicizia e fratellanza.
Ecco da dove viene il nome del più famoso vino piacentino: il Gutturnio, che nel 1967 è stato tra i primi dieci vini italiani (e il primo vino piacentino) a ricevere la denominazione d`origine controllata DOC.
Ottenuto da
un uvaggio di uve Barbera e Croatina (localmente detta Bonarda), il gutturnio è un vino corposo, di colore rosso rubino, con tannini in evidenza.
Un vino dal carattere spiccato e deciso, che può essere prodotto in Val d`Arda, Val Nure, Val Tidone e in parte della Val Trebbia.
Attualmente il disciplinare della DOC Colli Piacentini individua le seguenti tipologie: Gutturnio (che può essere anche frizzante), Gutturnio Superiore e Gutturnio Riserva.
Al mitico gutturnio – ma anche a tutta l’enogastronomia locale – è dedicato il Gut Festival di Carpaneto, una delle più importanti vetrine del vino piacentino che si svolge ogni anno a primavera.
Nel palazzo comunale trasformato in una vera e propria cittadella del gusto, si possono scoprire, assaggiare ed acquistare tutte le eccellenze dell’enogastronomia piacentina.