Santuario della Beata Vergine della Quercia a Bettola
La costruzione del Santuario della Beata Vergine della Quercia, che si affaccia sull’imponente piazza Colombo, fu terminato nel 1884 per celebrare l’apparizione mariana del 1496. La chiesa fu poi inaugurata l’anno successivo dal Beato Scalabrini.
L'edificio, progettato da Guglielmo Della Cella in puro stile romanico-lombardo con la facciata in sassi bianchi e neri, fu realizzato con la partecipazione plebiscitaria di tutto il popolo, sia per i lavori manuali, sia per la raccolta delle offerte necessarie all'acquisto dei materiali. Un atto notarile conferma che l'area su cui sorge la parrocchiale di San Giovanni fu donata dalla famiglia Bianchi nel 1870, la quale mantenne in perpetuo diritto una grata comunicante con il lato sinistro del santuario.
La chiesa venne tutta costruita con i sassi del Nure trasportati a mano dai parrocchiani. Come raccontano le cronache del tempo, il signor Perani Giovanni, guardiano delle carceri, suonava la sveglia alle quattro del mattino per risuonarla alle cinque, l'orario d'inizio dei lavori gratuiti. Uomini e donne facevano il “passamani” ammucchiando le pietre davanti all'erigenda chiesa. Alle 11 un nuovo suono di tromba del sig. Giovanni per segnalare alle donne l'ora di ritornarsene in casa per preparare il pranzo ai mariti affamati, che lasciavano il lavoro alle 12 precise.
All’interno il santuario custodisce notevoli affreschi e vetrate realizzate nel secolo scorso dal pittore Luciano Ricchetti e sculture di Paolo Perotti (1970) e Giorgio Groppi (1987).
Di valore artistico anche la bella cancellata del famedio in ferro battuto, lavorato con bravura nelle fucine Leonardi di Grazzano Visconti.
Accanto al Santuario svetta, snello ed elegante con la sua agilità zebrata di 54 metri, il campanile.
Sulla guglia piramidale un austero angelo custode alza col braccio destro il faro della fratellanza, dedicato ai caduti in guerra e del lavoro della Val Nure.